A corto di soldi? Metti in prestito la tua borsa firmata!

Fino a qualche anno fa a nessuno sarebbe venuto in mente, ma oggi anche le borse firmate sono entrate di diritto in quella lista di oggetti di lusso che possono consentire a chi è in affanno economicamente di ovviare attraverso un prestito. Le borse seguono in ordine di tempo altri oggetti preziosi interessanti. L’idea è invece venuta ad alcune agenzie che si occupano esclusivamente di tali articoli, fornendo un servizio a metà tra il banco dei pegni ed un finanziamento. Vediamo di che si tratta.

La tua borsa in cambio di un prestito

Esistono al mondo diverse persone, uomini e donne, che possiedono moltissimi oggetti di lusso (intere collezioni di Birkin e Kelly di Hermès, champagne francesi da collezione, libri rari e così via) ma non sanno come pagarsi l’intervento dal dentista! Un paradosso? Forse, ma abbastanza comune, visto che l’agenzia di prestiti Yes Lady, ad Hong Kong, si rivolge prevalentemente a tale clientela. Il servizio funziona più o meno così: si porta la borsa in agenzia (ovviamente in ottime condizioni) la si fa valutare da personale esperto e si può spuntare fino al 50-80% del prezzo di listino. A questo punto viene concesso il prestito ma colui che ne beneficia ha a disposizione 4 mesi di tempo per restituire la somma, ad un tasso di interesse del 4%. Se l’importo non viene restituito in tempo la borsa viene persa.

Oltre alle borse anche altri articoli

L’agenzia Yes Lady si occupa esclusivamente di borse dei marchi Chanel, Hermès, Gucci e Louis Vuitton. Ci sono però delle altre agenzie (ad esempio la Prestige Pawn Brokers e la Pickwick in Inghilterra, oppure la Manhattan Pawn Brokers a New York) che trattano tali tipi di prestiti non solo sulle borse firmate ma anche su altri oggetti di lusso, come auto d’epoca, vini pregiati, collezioni di stampe o libri rari, abiti lussuosi, gioielli, orologi d’oro etc. Gli interessi possono variare: ad esempio per 5 settimane su un credito di 600 sterline se ne possono restituire 678,51 (con interesse dell’8,49%), ma quasi nessuno perde i propri oggetti, dal momento che il valore affettivo è molto forte.

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