iva L'IVA: imposta sul valore aggiunto

L’IVA: imposta sul valore aggiunto

 

La partita IVA è un’imposta che va a sommarsi al valore aggiunto di un bene in produzione, facendo sì che questo incrementi il suo costo per il consumo. Questa imposta rappresenta, quindi, un costo che sono le imposte fiscali calcolate in base al reddito fatto. Esistono, però, delle partite IVA agevolate soprattutto se l’età dell’imprenditore che la richiede rientra nella fascia giovani.

Gli aiuti del governo

Infatti, se un giovane imprenditore decide di aprire una partita IVA, o una Partita iva comunitaria se vuole operare con tutti i paesi della Comunità europea, ci sono delle agevolazioni fiscali ottenute dal Ministero della Gioventù in accordo con alcune tra le strutture giovanili legate alle associazioni imprenditoriali che, facilitano l’avviamento dell’attività.

Per l’apertura di questa partita IVA agevolata bisogna presentare la relativa richiesta alla Camera di commercio, o anche ad un commercialista; questa richiesta è totalmente gratuita.

Di conseguenza il giovane che deve avviare l’attività si dovrà iscrivere ad un ente di previdenza sociale dei contributi per la pensione.

Ma la partita IVA per un giovane che vuole aprire una impresa, non è completamente gratuita, infatti, con il termine agevolata, si intende che per i primi tre anni di attività, non si dovranno versare quote per il pagamento dell’IRPEF e delle altre imposte addizionali ma, soltanto, un’imposta che sarà uguale al 10% del reddito conseguito.

Questo regime agevolato ha, inoltre, il vantaggio di offrire la possibilità di dedurre dai guadagni tutti i costi lavorativi e si potrà accedere al regime dei nuovi minimi.

I nuovi minimi sono un trattamento fiscale fra i migliori di tutta Europa. Infatti, se l’attività è completamente nuova e non si supera un ricavato annuo di 30.987,41 euro, il giovane può risparmiare ampiamente su imposte e tasse.

Ancora più vantaggiosa sarà l’apertura di una partita IVA per gli imprenditori al di sotto dei 35 anni che potranno godere dei benefici per cinque anni e non tre. Mentre, se il titolare della partita iva ha 23 anni il regime agevolato di protrae per ben dodici anni.

Gli svantaggi fuori dal regime dei minimi

Come già detto, il regime dei minimi è molto utile per un giovane imprenditore, infatti, al di fuori di questo regime ci sono delle aliquote, dette ordinari, che per i redditi sotto i 30.000 euro, e per attività non ben avviate, possono arrivare a superare anche il 25% circa e produrre tasse dal 5% al 30%.

 

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